Nelle turbìne siamo macinati spilli
piccoli esseri d'acciaio
chiodi di croce a zampilli
Nelle cantine ci conservano
come riserve ammuffite
insieme a fogli di giornali
con le ostilità finite
Sopra i cieli si consumano battaglie
una hit parade senza musica
nella terra si muovono frattaglie
che nessuno più recupera
Il rumore del vento è provocazione
il seme è figlio di modificazione
le labbra frutto di plastica idrogenata
l'occhio tirato a lucido dall'ultima pomata
Nella vita apparente siamo morti di cristallo
sotto lune di alluminio ci crediamo corallo
nella morte al sole siamo zombie sorridenti
ci verrà dato un nome e un numero
dai potenti