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Canto di Ulisse da un isola sconosciuta

Dimmi o Circe il mio destino
lo svolgersi del giro delle stelle
dimmi dei loro raggi
di quel piccolo puntino
che è la mia vita

Quando e come, o Dei,
volgerete il volto ad altri
che di tanta attenzione
io sono stanco
anche se so, destino di ogni seme è guerra
noi non vediamo l'occulto assalto
dappertutto è tormento
ovunque dolore e lotta

Ma dimmi o maga quanto e come
quanto ancora dovrò patire
che non c'è più giorno
che non c'è più notte
in cui non sogni d'Itaca le belle pietre
ogni respiro insieme a gioia
è misto a sangue
la luce, cibo degli Dei
non trova in me forza bastante
che sono un uomo, solo un uomo
e il sovrappiù trabocca in pianto

Ma se il tuo volere, o Diva
al mio volere volterà le spalle
mi piegherò
frutto di curiosità fu il mio destino
che sin dalla culla ebbi in dote
il mondo, vasto, tutta questa luce
la bellezza
come un sigillo e non condanna
abbraccerò a giro
la volta delle stelle
che gli Dei onniscienti
stesero su me

 

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2 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 16/02/2013 18:38
    OMERO 2013... UN DECANTAR MIRABILMENTE EFFUSO... IL MIO ELOGIO CIRO...

2 commenti:

  • ciro giordano il 22/02/2013 19:15
    unn grazie di cuore a te Rocco, ed a te cara eos, per il veramente splendido commento, forse immeritato
  • carmela marrazzo il 21/02/2013 09:40
    un Ulisse terribilmente moderno, terribilmente umano, terribilmente solo... un Cristo in croce, un uomo così simile a molti di noi... angosciati da un viaggio( la vita) senza senso apparente, da un soffrire che sembra inutile, con la disperazione a volte di ritrovare mai la nostra Itaca, la nostra casa, la serenità di affetti sinceri... e la certezza di un approdo sicuro oltre la vita.
    è bellissima!

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