E stai lì abbandonato,
aspettando che la terra cali,
muovendo quasi inutilmente gli arti.
Stai lì, come sul ciglio di una strada,
attendendo quella benedetta auto
che ti porti via lontano,
giù per quel nulla cosmico,
che ti prese fanciullo
inebedendo le forze,
oscurando il cuore,
ottundendo le orecchie,
agli occhi giacendo la luce.
Il mio biasimo brandisco,
perché mi ostino a cercare azzurro
anche in un cumulo di nembi violascuri
arrabbiati, tediati, abbandonati.
Sono così, non so far altro
e ti guardo di traverso i raggi
di quel sole che ti ottundi,
aspettando che la terra cali.