Da solo seduto su di una panchina
mio dolce compagno di giochi
e di avventure... ritrovo.
Di poco cambiate le sue sembianze
da una fitta rete di rughe
solcato il suo volto
Disperso nel vuoto il suo sguardo
trema la sua mano che in un nodoso
bastone appoggia.
Felice e pur crudele il ritrovarlo
l'ho chiamato!
ammiccavano i suoi occhi
ma forse non mi vedevano.
Tra le sue mani le nie posi
e lui le ha trattenute
ed infine :
piano piano dal suo
torpore uscì.
Si schiusero le sue labbra
sfolgorante il suo sorriso
e con fievole voce
così parlò:
"Grazie mia cara amica... l'amore
per la vita in me hai ridestato"