Io ti accolgo con santa devozione,
accolgo te e l'universo che si schiude
attraverso di te.
Accolgo la tua insicurezza,
affinché io possa averne di più e capire i tuoi perché...
accolgo la tua angoscia,
affinché possa provarne di più e farmi peso della tua...
accolgo tutto ciò che ti affligge
e lo unisco a ciò che mi tormenta...
Tra la pelle e le ossa
t'imprigiono per sentire ciò che tu stessa senti...
Sospesa tra il confine del mondo
e l'infinito del mio essere,
ribolli con violenza, infiammando il mio spirito.
Ti offro il mio ristoro,
o dolce sofferenza,
e ti offro con amore il mio corpo.
Abbraccio la mia pelle per poter abbracciare
quel sottilissimo confine di vuoto
che separa la mia carne dalle mie ossa,
per poter sentire il fuoco
della tua anima che in me si rifugia
per parlarmi di un'antica sofferenza,
di un'antica tristezza,
di un antico dolore.
Ho tanta tantissima paura...
E nel miracolo di simile paura
Ti offro il mio bene...