Albeggia
ed
il Tuo volto
uscito
dalla notte
in un filo di luce
si scompone
nel sogno scintillante di una città disegnata dal labbro instancabile di un artefice fabbro
nata
con occhi
ancorati
a moltitudini di case
distese
nell'unità del sole
si è persa
nel miraggio di un deserto crepuscolare
fronteggiando con il disprezzo di una ferrea mente il condominio di fronte
è così difficile accarezzare
oggi
un uomo in preda ai nostri mali si è gettato in un canale
campanella d'allarme
trasferendo
nei nostri cuori feriti
in una esplosione di dolore
una miriade di divine gocce