Sulle gambe
- quasi a non voler vedere i miei passi -
porto calze di nubi
a mascherare
le cicatrici da inciampi di sole
non so se abbiamo fatto reali progressi dai tempi dei Mammut
ormai estinti
abbiamo solo ampliato la potenza distruttrice di una clava
sotterrando sotto una coltre di fumo il pianto delle Madri
sui tetti di ardesia
non cuociono le lasagne del cielo
vedo
all'orizzonte
bagliori di fulmini
la pioggia scrosciante sulla ringhiera del mio terrazzo
copre
il passaggio sferragliante di un treno merci
l'acqua
come l'aria
in una elettrolisi di morte
è diventata pesante