Posso spiegarti, oggi,
la voce del tempo
che sferza i nostri sogni;
posso riproporti - dunque -
gli ignari sorrisi
che rincorremmo allora,
le mani vibranti
che tastarono il sangue
caldo di desideri.
Posso scrutarti, ora,
negli occhi appannati
e leggervi il bagliore
del bambino che eri.
Posso trascinarti, adesso,
nei gorghi del respiro
e mostrarti che, in fondo,
non siamo mai esistiti.