Quanto male a te che il buio hai vinto,
quando il tempo era appena nato
io uomo, l'ultimo arrivato,
da sempre in orbita indegno di calpestarti
senza mai aver smesso di pestarti.
Terra guardami tu ora,
naufrago del cuore
fin dove mi spinge vago l'ago dell'ego mio conquistatore.
Ho finito i miei limitati aggettivi per complimentarmi delle tue poesie. Ne invento uno nuovo antropoemozionante, con versi profondi, spaziale. Bellissima.
Un connubio, un legame quasi materno con la vita, con la madre dell'essere in vita, la natura; e noi figli ancora inconsapevoli di questo amore assoluto, in cerca di una direzione, la via, che possa restituire altrettanto amore donatoci dalla madre stessa... Splendida! Ciao Bro!
Anonimo il 03/06/2013 19:12
Sei sempre un piacevole " momento " ...
Anonimo il 03/06/2013 03:57
Poesia che mi lascia un amaro senso di egoismo. Funzionale e bella: complimenti!