Trovandomi a passare
vicino al lago
qualcuno mi chiede chi io sia.
Rispondo
Sono un maestro della parola.
La trovo in riva ai torrenti
nei boschi di aceri e betulle
poi la lavoro
la lascio asciugare
al sole
la dipingo d'argento
al chiaro di luna
e la offro ad una donna bella
che canta seminascosta dal sonno
le sue sillabe infedeli
per risollevarle
in un sorriso e in uno sguardo innamorato
perché la semplicità non muta
negli affetti.
Ma c'è poi chi pensa
che le parole costruite con il salice piangente
debbano essere tristi.
E così non mancano persone
che hanno il cervello di formica
e il culo di bufalo.