È lampante
lo sfasciume del lago
alberi coricati
quasi sradicati
dove corvi impossibili
cantano
un canto stonato
penso alla luna
che si affaccia tra i rami
sale un vapore, la sera
che è nebbia al mattino
Sei tu che chiami
e quasi mi riporti alla vita
guardavo i gerani
sul davanzale
ancora rossi
specchiarsi nei vetri
Molto suggestiva Ciro. Hai saputo dipingere un quadro piuttosto realistico del nostro quotidiano, con tutte le sue contraddizioni.
Di grande respiro la chiusa punteggiata da quei rossi gerani. Grande amico complimenti veri
Anonimo il 07/07/2013 22:00
Suggestivo contrasto tra le due strofe. E soprattutto una grande metafora del mondo. Complimenti.