Vipera insidiosa e furente
al cosmo ti proponi povertà
che acida svergogni innocenti anime
ancella di laceranti inedie.
Ma altro non puoi ostenderti che dono
su chi con lo sguardo di Dio
ti sa leggere e decifrare
allora daga lucente sei e sarai
pronta a trafiggere
vacui e irrazionali sfarzi clericali.
Lacrime e speranze porta
Il mio scrigno di fedele,
incrollabile soldato del Signore,
da questa magica Argentina
ebbra di pampas, tanghi e italiani
che la dolce e rovente mano del sole
ha baciato e benedetto.
Sono Jorge, Signore,
sgorghi dalla tua basaltica croce
il nettare puro della mia umile missione
fà che in me il tuo calice dimori sempiterno,
sulla scia del santo d'Assisi
che, di Bernardone figlio,
di tutto si privò,
perché riprendessero a vivere e risplendere,
fiori che il male aveva recisi.
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