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Ho sentito come in un istante
in cui ero felice e spensierato
un dolore intenso al petto
e mi son sentito pesante
come se un macigno ingrato
sul cuor fosse prospetto
e come in autunno si caggion le foglie
così dal mio cuore
cadono insanguinate e placide le spoglie
di tutta la speme che avevo per il fiore
degli occhi miei, madre del mio amore.


Ho sperato per un istante
di riderci su
e non pansarci più
di vederti sorridente
sotto il velo di quel pianto
sotto il sole del rimpianto
e di non dirti niente
ma il fato avea per noi altro disegno
un oscuro scarabocchio
forse uno strano segno
con su scritta la parola fine
e come il cielo grigio nel mio occhio
io mi sentivo afflitto e frastornato
avvilito e disperato
mentre che non facevo che guardarmi intorno
nella speranza di un tuo ritorno...

Il mio sole si è oscurato
e io ho perso la vista da te abbagliato
e ora che mi resta?
Una notte insonne a pensare a te
una luce fioca del tuo sorriso
una domanda senza risposta,
un perché
che mi tormenterà per tutta la vita
ora che ognuno gioca la sua partita

mi sono accorto di essermi illuso
mi son reso conto di di quanto io sia ottuso
mi son caduti i castelli per aria
mentre mi commisero come uno stupido

Guardando fuori da una finestra immaginaria.

 

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1 recensioni:

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  • LIAN99 il 14/07/2013 16:30
    Questa lirica é un grido che parte dall'intimo di un'anima dilaniata dallo strazio di un abbandono e dalla fine di un meraviglioso sogno d'amore. Molto bella.

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