ci fu un tempo in cui anch'io credetti al mito dell'uguaglianza, lo ammetto con molta ingenuità.. Poi ho cominciato a credere al valore delle differenze, mentre tutt'intorno cambiava, e quei valori della mia gioventù venivano svuotati... In verità oggi è tutto livellato, si è comiciato dalle teste, per finire ai cuori... Si creano falsi bisogni, funzionali ai soliti noti, ed i bisogni più profondi evaporano, dimenticati... Questo scritto nasce da queste considerazioni, ma forse sto solo invecchiando, e pure male... Ringrazio tutti, ma in particolare Silvia, il suo intervento mi ha quasi commosso..
Piattume, sfasciume, lerciume di pensieri omologati. Scatole, scatolette di obblighi che sbiadiscono il cielo. Importante in questo gioco è non essere quello nero... la distinzione è ciò che l'uguaglianza pone in discussione.
che t'ho scritto amico? elucubrazioni di una pazza testa fusa.. spero non reputi questo mio commento poco consono alla bellezza dei tuoi asciutti versi. Un amica Silvia
Anonimo il 31/07/2013 22:01
È una triste realtà che accomuna l'umanità, sì. Complimenti.