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Delitto e catigo

fummo sagome veloci
tra filari d'uva fragola
e come volpi in agguato
aspettavamo il momento
d'acciuffar lesti la preda
in raspi colmi del miele
di succosi acini rossi

delle fughe repentine
nelle sfide tra i vitigni
col coraggio e lo spavento
- Noi - ci proclamammo Re
e cinici impuniti Eroi

ma sui volti da fanciulli
come di lepri braccate
rossa appariva la paura
quando l'urlo del padrone
sibilante e inferocito

- cosi come il suo scudiscio -

avrebbe assai volentieri
accarezzato
ogni nostro culo imberbe

 

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4 commenti:

  • Vincenzo Capitanucci il 10/08/2013 15:09
    quel prendere quello che la natura offriva gratuitamente ci faceva sentire dei Re... al dolce sapore degli acini d'uva... si univa la paura dello scudiscio... e questo ci trasformava in Eroi...

    molto bella... senzamani... risveglia ricordi.. dal titolo anche la lettura di Fedor...

    come volpi in agguato
    fummo sagome veloci...
  • augusta il 10/08/2013 11:28
    questo è un piacere che mi manca.. sarà che sono nata in città... e non ho mai avuto l'occasione di assoporare... la fuga dopo aver rubato un po' di ciliegie... cmq il mio plauso.. 1 beso
  • senzamaninbicicletta il 10/08/2013 10:32
    grazie a te cateerina, è proprio così: da ragazzini andavamo per vigneti e più d'una volta ce la siamo vista brutta
  • Caterina Russotti il 10/08/2013 10:24
    Bella... Mi riporta a ric ordi lontani, quando il padrone del ciliegio ci rincorreva perchè avevamo colto le sue ciliege che stavano dietro la scuola. Piaciuta Grazie!

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