Se ieri nei freschi cortili
lucevano in lieve carezza
le gocciole come monili,
or tuona impietosa bufera
sui resti di spoglia certezza.
O cielo, perché il tuo mentire?
Ubriache le fronde, ma è riarsa
la quiete che ornava la sera.
Spaccato è quel ramo, scomparsa
la rondine che vi sostava.
Udiamo, impauriti ad aprire,
la pioggia che bussa di fuori,
i fulmini come cantori
di collera, forse di doglia
in questo scrosciare che scava
la terra, percuote la foglia.