Rompe l’argine un’alterna fortuna
Cadono in pezzi le barriere ad una ad una
Fa capolino un sogno che mi chiede aiuto
C’è un bambino muto, uno sorridente ed uno trasparente
Fanno giochi con la coda rincorrendo un tramonto
Mi dileguo nel mio manto e li guardo
Scorro l’ebbrezza che li colora
E cancello l’ansia che mi divora
Una signora blu notte corregge le stelle
Quasi a farne un disegno astratto
Passeggia un matto senza inibizione
Miagola un gatto cantando al presente
E il tempo retrocede, si annulla
Sembra non essere mai esistito.
(Inverno, 1996)