username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

L'arrivo ad Hano, terra del caos e dell'autunno

All'entrata della grande porta c'era scritto:

"Se è vero che un lago può diventare mare
e se dentro ogni bruco qualcosa già vola,
chi saprà dire Quale sarà la farfalla?"

La terra di Hano era famosa in tutto l'universo.
Navi che vanno e che vengono.

Giardinetti del fare che spuntano in tutte le strade,
allarmi continui per tutte le cose
e bisogni che fottono,
che fanno perdere la via,
ogni volta per ogni volta.

Ogni parte è una parte, il confine è scordato
e le ombre della gente vivono sul serio,
stereo e nastri che si avvolgono.

Piccoli gesti che si ripetono,
la sensazione di fotografia,
il secchio della concentrazione che fa fatica a riempirsi
e poi immagini,
fiumi di storie che si scrivono e che non vanno da nessuna parte.

La bandiera della grande casata del grigio metallico si ergeva comunque
al sole e al tramonto.
Come è amaro lampeggiare quando manca lo sfondo.

 

0
2 commenti     0 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

2 commenti:

  • ciro giordano il 27/08/2013 20:47
    mi ricorda qualcosa di molto vicino... affascinante ed intelligente...
  • Caterina Russotti il 27/08/2013 14:39
    La terra di Hano... Non credo che mi piacerebbe viverci, anche se ho la sensazione di esserci già stata? Forte questa poesia. Piaciuta.

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0