Dicevi a tutti,
orgogliosa
ch'eravamo noi
i tuoi gioielli più belli
ma di nascosto piangevi
poi un boccone ci davi
facendoci credere
d'averne già mangiati tanti.
Ora sono io che piango
che soffro per te mamma
perché forse per gli acciacchi
o per il peso dei tuoi anni
quasi non ti riconosco
ma certo è che ti manca
il nostro starti vicino.
Noi, non per volere
ne tuo e ne nostro
siam dovuti andar via
dimenticando spesso
per il dannato bisogno
tutto ciò che tu hai fatto
per noi e per tutti quelli
che ti stavano intorno.
Ora ci cerchi nelle foto
che hai appeso alle pareti
(sìccome fanno coi santi i preti)
ch'ogni tanto ti spediamo
da lontane terre straniere.