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La strada che portava al mare
Ripida era la strada
che da casa mia
scendeva al mare,
svelti erano i passi
e quei sogni di ragazzo
verso l'azzurra distesa.
Nell'aria un vento
pregno di salsedine
che portava dentro
l'eco di voci sparse
di pescatori stanchi
e un luccichio di barche
che ristorava il guardo
e i giovanili sensi.
Sapeva di cielo,
di mare, sale,
vento e ginestre
la mia infanzia
spensierata,
trascorsa sopra
scogli iridescenti
che chiedevano tuffi
nel rosso porporino
di un tramonto.
Sapeva di colori
e di calore
quel fremito diffuso
dentro l'aria
che regalava
notti all'orizzonte
di baci e di carezze
temerarie.
Scolpito è nei recessi
del mio cuore
quel mare e quella riva
sempre inquieti
con quella schiuma
bianca sulla rena
che dava sprone
ai versi dei poeti...
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2 recensioni:
- Caro Salvatore, sono costretta ad usare questo spazio per dirti che i tuoi messaggi mi arrivano in bianco, quindi non posso risponderti. Cari saluti.
- Bella e suggestiva lirica... Sul luogo tanto amato... Ricordo di una felice gioventù passata. I tuoi sentimenti verso quel paese sono ben rappresentati in questi tuoi versi. Complimenti
- Una lirica che dedico alla mia meravigliosa città natale che lasciai all'età di 20 anni senza farvi più ritorno...
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