Il mio grappino non tradisce mai.
Grappa bianca, forte, decisa, calda.
La verso in un bicchierino di cristallo,
di quelli sfaccettati,
mai uguali l'un l'altro.
Lo tengo tra le mani,
roteandolo tra le dita.
La luce dell'abatjour lo attraversa,
proiettando piccole iridi sulle pareti.
Lo sto cullando quasi volessi proteggerlo.
Ne sento l'aroma di vinaccia.
Con una sorta di devozione,
a piccoli sorsi, inizio a gustarne il sapore,
tra lingua e palato.
Il cuore si scalda,
mentre i pensieri s'acquietano.
Fine del giorno,
lentamente il rito si consuma.
Ora scende la notte,
tempo d'amore,
tempo di sogni...