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La fragilità della gioia

Ho soffiato la gioia
nel vento
ma era fragile e tenue come una bolla di sapone,
ho coperto tutto con il suo velo
ma anche i petali dei giovani fiori
lo laceravano,
me la sono dipinta sul viso
ma la prima sottile pioggia
ha cancellato subito ogni parvenza di colore,
L'ho costruita un mattone alla volta
ma era una fortezza di sogni,
essa stessa un'illusione,
l'ha rasa al suolo il primo alito di brezza.
L'ho cercata tra rami che non erano miei,
nel sole anche quando bruciava,
tra sorrisi falsi e finto interesse.
Ora mi siedo qui,
alle mie spalle infuria ancora
l'inutile ed eterna guerra,
grido al dolore di guardare la mia bandiera bianca
lo sguardo si perde lontano,
spento,
e una cascata d'amarezza scende nel mio cuore.

 

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6 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 15/04/2012 13:08
    splendida poesia complimenti

6 commenti:

  • VINCENZO ROCCIOLO il 20/07/2008 17:56
    Bella. Mi è piaciuta molto questa immagine della gioia come un qualcosa di evanescente, che può svanire da un momanto all'altro, lasciando il poto ad un'amarezza molto profonda.
    Ottima poesia, Federica.
  • laura cuppone il 13/12/2007 00:37
    Federica, la tua malinconica coposizione trasmette al lettore la sensazione che tutto sia così debole e fragile che basta davvero poco perchè... scompaia...

    la gioia è l'altra faccia del dolore... e sembra sia più fragile di quest'ultimo semplicemente perchè molto meno frequente e non la si coglie appieno e al volo... perchè fugge o è mascherata...
    la tua dolcezza saprà cogliere la vera gioia e una volta tua, una volta in te, sarà difficile che voli via così facilmente..

    molto significativa..
    brava
    Laura
  • Marco Vincenti il 01/11/2007 01:12
    Veramente belle queste immagini ad esprimere fragilità e gioie della vita che purtroppo spesso si trasforamno in amarezza... davvero bella! complimenti
  • Ugo Mastrogiovanni il 21/10/2007 21:32
    In questi versi squisiti, mi si perdoni il termine non appropriato ma di grande resa, Federica Vergondi lega la sua opera ad una serie di immagini multiformi e colorate, e a una serie di realtà che feriscono ma onorano il bello della lirica, possono essere viste simultaneamente come diverse in un’unica immagine: poesia.
  • Ivan Benassi il 07/09/2007 22:00
    Segni forti tracciati con garbo e delicatezza. Veramente brava.

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