Brune parole
coeve alla china
il viso nudo
ad unica battuta di tempo.
A catturare nella vita
l'orizzonte scardinato
d'una femmina e la sua
sinuosità natia
c'è soffio freddo a scalzare il terreno
oleoso di farina incenso e muto di parole.
Solo un tessuto nell'acuto che è assente
un grido, un colpetto malconcio
come a traboccare angoscia
giovane presa nello squarcio reale.
E nello spigolo
dove gironzola il tuo nome
in ritardate mattine
d'un Aprile che manca
per giunta non c'è parola
o svestita pronuncia
che possa di bava e corpo
far scende lacrime.