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Spettri intrinsechi celati

Celate nella nella cupa selva

le sagome scure civette dell'ego
avvelenano lo spirito


Piccoli satanassi
crepuscolari gozzovigliano
alla mensa dei miraggi


L'anima astante senz'armi
presenzia inerme e debole
alla dissoluzione


Gli spettri intrinsechi celati
dei dilemmi
mai chiariti ne suppliti
radono al suolo ciò che rimane

Consegnando solo
minuti incastri
tessere sulla cima delle afflizioni


E l'anima
indebolita e fiacca
insegue un rifugio
nella scorza del rigido gelo
dell'abulica indolenza

 

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1 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • ciro giordano il 07/12/2013 18:30
    caspita, raramente ho letto qualcosa di così profondo... e' vero che l'ego si compiace, e spesso sguazza nei dubbi, che raramente riguardano la sua funzione, la sua onestà... giriamo spesso in un circolo vizioso da cui non si esce... bella, importante poesia

1 commenti:

  • AOS il 13/12/2013 23:32
    Perchè questa tendenza parossistica a "calcare" artificiosamente la penna?

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