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Accidia

È tardi; ogni momento è un altro ieri:
in questa giungla senza più simbiosi
siamo alberi che piangon le radici
scomparse, siamo prede dello sbaglio

che premia i falsi e umilia i veri amici,
come se i pugni e i fiati rancorosi
potessero svuotare i camposanti
o spaventar gli scomodi pensieri.

Nella matassa di locomotori,
di gremiti vagoni e cigolanti
si perde il pendolare; il suo bagaglio
di delusioni odierne e di languori

ad altri volentieri getterebbe,
ai campi che si perdono oltre il vetro;
ma quello poi, fiutando, lesto indietro
più carico che mai ritornerebbe.

Rimescolando a sera i dì passati
scacciamo intimoriti la coscienza:
cantano i fiaschi, sbattono le porte
di esausti amanti e sposi consumati,

scacciati da una più tetra consorte:
l'accidia. È vano dall'angusta cima
tentare un salto nel domani senza
aver fatto la pace con il prima.

 

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6 commenti     9 recensioni    

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9 recensioni:

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  • Caterina Russotti il 09/01/2014 21:56
    Meravigliosa, una delle più belle che tu abbia scritto!
  • Anonimo il 09/01/2014 19:10
    Una bella sequenza di fotogrammi che, come in un cortometraggio, raccontano scene di vita con un realismo puntuale, ben descrivendo l'inerzia e l'indifferenza che attanagliano la società di oggi. Una chiusa molto perspicace che completa il proprio imprimatur all'intera poesia. Molto apprezzata e condivisa.
  • Giulia Aurora il 09/01/2014 19:05
    Lucido ci conduci per strade serpeggianti senza cadere all'andietro in falsi simboli
    Denso e profondo nel esprimere le contraddizioni bravissimo
  • Anonimo il 09/01/2014 14:56
    Non è per niente facile scrivere una poesia del genere senza correre il rischio di cadere nella retorica, tu hai saputo inquadrare questo reale dettato e la problematica che ne deriva, con grande autorevolezza e sensibilità, per la capacità che hai, non solo di scrivere in una forma elegante, ma di focalizzare l'attenzione attraverso immagini di inusitata incisività. Bella!
  • frivolous b. il 09/01/2014 10:02
    accidenti poesia importante e che non guarda niente e nessuno§! Ma nello stesso tempo anche molto elegante come nel solito stile tuo... bravo, complimenti!
  • Anonimo il 08/01/2014 16:40
    Senz'aver fatto pace con il prima, ma forse perché il dopo non è altro che il seguito di questo prima e quindi l'elemento che domina la realtà è sempre uguale a se stesso. Ottima Ale!
  • Rocco Michele LETTINI il 08/01/2014 15:02
    Un titolo che sviluppa con eloquenza un decanto pregno di una realtà che stenta a mutare...
  • Anonimo il 08/01/2014 14:37
    Un'analisi che include a raggiera gli uomini sballottati tra la loro coscienza e le avversità della vita. Sembra di voler fare nuovi e saggi propositi, ma rimane il dilemma di come affrontare le prove di un nuovo giorno. Un testo che rispecchia la tua abilità nel comporre e nell'affrontare tematiche degne di attenzione.
  • Anonimo il 08/01/2014 14:07
    Un dialogo interiore con il proprio io che sfocia in un mare di considerazioni che sembrano confuse e slegate tra loro e che invece si ritrovano intrinsicamente chiare e legate le une alle altre. Spesso vorremo ricominciare una vita nuova (e questa frase me l'ha ripetuta recentemente la musa ispirartice di tante mie poesie). Ma se non riusciamo a riconciliare noi stessi con la nostra coscienza e riconoscere gli errori passati non potremo mai dire: sto iniziando una vita nuova!

6 commenti:

  • Fabio Mancini il 20/01/2014 14:07
    Mi piace il tuo stile diretto e chiaro. Ciao, Fabio.
  • Ugo Mastrogiovanni il 15/01/2014 17:45
    Bravissimo Alessandro, m'inchino. Ugo.
  • Anonimo il 09/01/2014 16:02
    È un bel capolavoro di poesia.
  • augusto villa il 09/01/2014 00:01
    Che bella!... Complimenti, Alessandro! ---------
  • Anonimo il 08/01/2014 20:29
    sei bravissimo anche in temi profondi come questo trattato... inerzia indifferenza che oggi giorno serpeggia tra noi
    bravo poeta... un capolavotto
    ciao ale
  • Anonimo il 08/01/2014 17:43
    Ottima Alessandro, fra le tue più belle.

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