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Il battello ebbro
Una barca
(percepite la pesantezza ed il deterioramento del suono nel quaternario seguente e non avrete più neanche bisogno di leggere il resto)
in plastica
non più u. s. a. e getta
ma riciclata in un'arganista-n di vostra scelta
su un mare divenuto per correnti concorrenziali color giallo ( che importa noi vendiamo bolidi rossi
anche se tra poco torneremo alla due cavalli di casa nostra
la biga
ho detto casa non cosa)
al remo
un lavoratore seminudo di nome Romolo ( questo per farvi capire di quale mare parliamo il nostrum-mostrum )
la barca gira in tondo per aver perso un remo in un buco Lupo aperto nello scafo da una Mina vagante in parole parole e parole
e Romolo anche se non è lontano dal molo ha già i piedi a mollo
per di più la gita turistica verso le isole felici è rallentata da migliaia di ancore ancor disoccupate ma fortemente frenanti
per donarci un po' di vigore ad un popolo di navigatori stanchi ma sempre poeti abbiamo issato una vela mensile da 500 euro di un bel violetto bonbon
quattro lavoratori Magrebini usciti da una appartamento stipato a conchiglia ed affittato in nero Watusso come un appartamento di lusso
hanno preso
sotto i fischi di un pubblico pagante
la barca sulle loro spalle come se fosse un guscio di noce e stiamo attraversando lo stretto traballando
ormai divenuto un deserto di sabbia
- sopra di noi c'è un ponte ma non credeteci è solo un miraggio
economico -
un cane a sei zampe con un altro compare zoppo ma pieno di "enelgia" mi bussa alla porta quasi ogni giorno
"Vuole cambiare contratto
vedrà spenderà ancora meno di quello che consuma per sempre "
non ha ancora capito che vivo a lume di candela e che mangio le uova alla coque e non sode per risparmiare la cera
Mentre una voce televisiva
- ho un vecchio televisore a petrolio funzionante solo in bianco e nero e con un limite di velocità di una immagine all'ora
per motivi di sicurezza -
mi annuncia che da qualche giorno non sono più un ritardato mentale per non avere pagato il canone ma un vero ladro ed evasore al monopolio fiscale
mi sa che questo anno non vedrò l'ennesima proiezione dei miserabili in televisione ma sullo schermo della mia pelle
I grilli mutano
le solite cicale panciute cantano
al funerale di una formichina lavorativa che in quasi 68 anni si era ricostruita
l'Italia
tutta da sola
Il 68 è finito andate in missione di pace
"Million d'oiseaux d'or, ô future Vigueur?
O que ma quille éclate! O que j'aille à la mer A. R."
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4 recensioni:
- sei geniale capitano, geniale!
- Una satira ricca di riflessioni che fotografano una realtà che tocchiamo con mano.
- Geniale Poeta... troppo forte!.. uno spaccato surreale.. un vortice di idee...
Grande!
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