Piove a Bloomington
piove fuori e piove dentro
voragine aperta, fiume in piena
tuono senza lampo, un incidente in cielo
suoni di un Dio assente ma adirato
paure umane di un passato sconosciuto
grido disperato, mostruosamente disumano troppo disumano
partorira' ancora feti espulsi con un rombo?
Dio e' la natura e la natura e' in agitazione
riunchiusi in un lembo di terra fissata al mondo
come una barchetta nel più desolato degli oceani
risucchiati da uno tsunami cosmico
paure, paure ancestrali, disperazione presente
un Big Bang che esplode
per riesplodere sulle nostre teste
accecante rantolo tuona grigi arcobaleni
assente l'uomo, sognanti gli animali, ricurve le piante
come di schiene rotte da un maligno inchinarsi
supplicando per riluncenti briciole incadescenti
Giove saettante mi sorride
con un polifemico occhio verde smeraldo
ma riflette mille colori come un cristallo rotto
riflette se stesso mentre il mondo annega
e saltellando da un monte a una stella fugge su Giove
un Sole ammalato spurga i suoi umori
mentre un uomo in nero con un libro sudicio
incomprensibilmente boccheggia l'Inno di Babele
e se la notte domani non facesse giorno?
e se la luna impazzita, come una madre
col figlioletto pietrificato tra le braccia,
ti guardasse come un occhio di vetro
mentre spegnendosi il suo sorriso,
come una candela che veglia l'ultima veglia
in una stanza sempre più buia,
irrigidita nell'aria fredda di un'eterna mattina
paralizzata dalla paura per lo spettacolo immobile
mentre un walzer continua a suonare
al ritmo della pioggia
ma il più antico degli orologi
da tempo rotto
fa finta di girare?
4. 44 p. m., 19 maggio 2005, Bloomington IN