eterna appariva la notte
furtivamente calata
nelle stanze della sua vita.
Niente stelle. Niente luna.
Solo qua e là bagliori
di lampi evanescenti.
Non aveva tempo
quella distesa di cose
informi senza spazio e colori.
Solo la notte
maledettamente bastarda
senza orizzonti nè limiti
in confusione di intime
voci, di torbidi pensieri
aggrovigliati.
.
Terra bruciata
e incolta la sua
dove la gemma faticava
a fiorire...
Resosi conto
che vano era
il tanto soffrire
decise
che non aveva più senso
quel doloroso suo lento morire.
Con nuovi occhi
vide ogni cosa
riprender forma,
sentì la linfa scorrere
in aridi ceppi.
S'abbandonò
al ritorno
dell'antico Germoglio
che fa chiara ogni notte.