Due chiacchiere nella giornata del 29 settembre 2013
Di questi languori, Dino, mi nutro
e sbarro il cammino dell'acqua
con rocce di debosciati elementi.
Non c'è spazio di manovra nel cielo
occupato com'è dall'immensità volgare
di queste menti povere di sale,
e non basta sentir risacca di mare
per sognare un'esistenza migliore.
Discutendo il 30 settembre su un secolo che ci unisce e ci divide
Giusto cent'anni fa s'aggirava il matto
su strade grasse di fame e poveri stracci.
Studiava mangiando pane e immondizia
ma oggi sta tizia si guarda attorno...
... non c'è di meglio, lo posso assicurare!
Per di più a guardare il mare
non c'è più nulla di salutare...
Resti umani, barconi in pezzi, immondizia galleggiano
insieme all'olio grezzo e, di quell'aria leggera,
che alle nari regalava allegrezza
è rimasta la " monnezza "
e quella non la vuole nessuno,
ma la producon tutti
e non foss'altro che col fiato
a questo globo l'abbiamo rovinato...
amico amato!
Momento di sconforto interiore del 2/10/2013
Caro vate e amico Dino
cos'è rimasto delle tue visioni lisergiche?
Barbagli di luce, ti direbbe Eugenio,
ma è un pc dimenticato
o una tivù droga sempre accesa
per far rumore, per ottundere il silenzio,
come se i Punf, brrrr e altro
dei tuoi amici volti al futuro,
avessero trovato trionfo
in questo gracchiare imperituro