Ho in fondo al cuore il suono d'un violino
che avvolge i miei pensieri più nascosti;
dolcemente mi dice quanto costi
il non poterti avere a me vicino.
All'alba d'uno splendido mattino
le paure in fondo all'anima mi scosti,
con carezze e progetti riproposti;
con gli occhi tuoi nei miei ti fai bambino.
Supplice e a un tempo forte, la tua voce
serpeggia nel mio sangue ribollente;
io l'ascolto e son chiodi alla mia croce.
Son lacrime di sale e tu veloce
le bevi con le labbra della mente
e il fiume scorre asciutto alla sua foce.
È spada nell'atroce
destino. conficcata e sanguinante
ma il tuo sguardo mantiene aura sognante.