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Siano Lodi a Lodi

Capoluogo di provincia t'elessero,
del ruolo ancor sei figlia giovincella,
Laus Pompeia,
fiera donzella di sorprese,
che al centro ti scorgesti,
di inevitabili, storiche contese,
anima di longobarda o franca cromatura,
e pelle un po' austriaca
un po' francese.
Lodi,
il tuo profumo intonso
si scorge già regale da lontano,
cittadella scalpitante
di cultura e modernità,
che custodisci tra le labbra,
del Polo tecnologico padano.
Vistarini, Torriani,
Visconti, Fissiraga,
di crescer tra il respiro
di mille casati laboriosi,
mai fosti esausta e paga.
La tua atavica nobil impronta
s'erge inconfondibile e solidale,
tra le piazze Broletto e Ospitale.
Lodi,
creatura luccicante di poesia,
il tuo grembo gravido d'arte,
il genio d'Ada Negri donò
in strenna di versi di purezza,
e le sue spoglie dimorano ora
in sfavillar d'immarcescibile memoria,
nella chiesa di San Francesco,
diadema fiorente
della tua ricca storia.
E come dimenticare,
all'unghie dell'oblio strappando,
le rinascimentali reminescenze.
della beata vergine incoronata
ove fulgenti regnano e respirano
le tele del Piazza e del Legnani?
Di romaniche seduzioni
il destino anco scelse di nutrirti
celate con amore e dedizione,
tra le basaltiche mura,
della cattedral vergine assunta.
Lodi,
demiurga polimorfa,
di ceramiche, cosmesi e artigianato,
il tuo incedere
ai supremi confini del bello,
è nettare da ber tutto d'un fiato.

 

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2 recensioni:

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  • Ferdinando il 03/09/2015 06:40
    apprezzata.. complimenti.
  • Rocco Michele LETTINI il 13/01/2015 23:37
    Lo storico dell'arte si ripete in eloquenti versi... e Lodi ti ringrazia...

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