Ricorda: sei l'alba di un viaggio
che porta a impalpabili regni.
È l'ora. Chi è senza coraggio
rimane e abbandona agli indegni
il frutto degli anni più verdi,
i palpiti, gli occhi innocenti.
Sei nata al di là della vita.
Ascoltami: le nostre genti
percorrono un sogno già infranto,
il capo che è sempre più chino;
nemmeno potrebbe il tuo pianto
deviarne il segnato cammino.
Tu guarda più in alto, ragazza,
e corri; io resto quaggiù
tra quelli che cantano storie
ma viverle non sanno più.
E non preoccuparti: non soffro
se devi lasciarmi la mano.
La gioia più grande sarebbe
vederti brillare lontano.