dentro inconsapevole malizia
nel benvenuto alla festa di primavera
bella come una primula in boccio
vincevo la neve di ogni dubbio
in un vortice erotico facevo a gara col fuoco
senza posa danzavo sulle pietre del fiume
e assorbivo come un fiore l'energia della terra
ad ogni mossa nasceva un ombra nuova
sull'acqua che tremava di luna e di voglia
il pudore non era ancora nato, nel mio eden
le sue mani ancora pure ai miei occhi
profanavano selvaggiamente un pensiero appannato
ci amammo, fino al sonno profondo
come due angeli di un cielo appeso al mare
poi conobbi la parola "purezza" e cercai il suo contrario
lo trovai... e così nacque la pena del tempo
ma.. era vero quel che dicevano i sacerdoti della foresta:
l'amore oltrepassa la natura
e non la imita
e non la vive
è lei che vive d'amore