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La dama nera

Di te si parla soltanto con paura

mentre tu vaghi nella notte scura

porti un mantello di colore nero

in man la falce segno del tuo impero.


Nera signora cuori ne hai distrutto

ammorbi l'aria tu in segno di lutto

orba di cuore tu pietà non hai

da dove vieni dimmi, dove vai?


Senti che strazio ascolta quante grida

so non t'importa tu sei già per strada

fermati un attimo, ascoltami un momento

suvvia non dirmi ancor che non hai tempo.


Poche parole, spiegami soltanto

cos'è che provi nel donare il pianto

cos'è che saggi dimmi, cosa senti

quando tu spegni la vita delle genti?


Tu mi rispondi questo è il tuo mestiere

non mi nascondi che ti fa piacere

un giorno o l'altro mi verrai a trovare

e non mi resta solo che sperare.


No, non ti temo, io non ho paura

nera signora della notte scura

quando vorrai, son qui ad aspettare

dopo la morte nuova vita arriverà.


Tu condannata invece a camminare

un peso immane la tua eternità.

 

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1 commenti     4 recensioni    

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4 recensioni:

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  • roberto caterina il 11/02/2015 18:02
    Il tema riflette quello dell'impossibilità della morte di morire e di una condanna senza dubbio pesante ad una vita eterna. Piaciuta. Un piccolo refuso da correggere signora e non signore.
  • Don Pompeo Mongiello il 11/02/2015 15:39
    Molto apprezzata e piaciuta questa tua stupenda.
  • Vincenzo Capitanucci il 11/02/2015 09:17
    Nera Signora.. non mi fai paura.. anche se a volte è invocata come una Madre Misericordiosa... che toglie in un attimo.. anche i dolori più insopportabili..
  • frivolous b. il 11/02/2015 09:03
    difficile scrivere della morte... e qui si avverte tale difficoltà, anche se la scelta del tono colloquiale aiuta...

1 commenti:

  • Anonimo il 11/02/2015 21:23
    a me non fa paura, la morte ma il rimpianto... che trovo sia la vera morte. Bella poesia. Bravo!!

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