Sono qui seduto e assente
il mio cuore è sempre presente
a chi un sorriso mi porta dolcemente
In questo posto allucinante
tra questa gente sofferente
vorrei tornare a camminare nuovamente
La mia casa lì ho lasciato
dalla mia famiglia sono andato
per stare a loro vicino e non essere abbandonato
Che pensiero travolgente
che ingombra la mia mente
ora questo mio rimpianto, non vale proprio niente
Tutta la vita ho lavorato
agli altri mi sono sempre dedicato
e il pane, nella mia casa, non è mai mancato
Sono qui seduto è attendo
dentro di me qualcosa sta succedendo
sento, mio corpo che mi sta ormai mentendo
Nella testa, quel ragazzo riccioluto
che nella vita aveva sempre creduto
è il suo credo è poi avvenuto
Colpito è già da una cruda realtà
che diverso dagli altri lo farà
è per lui un futuro, si pensa che non ci sarà
Abbandonato l'amato Paese
portato ha con sé cose, senza pretese
quel tanto per affrontare le prime spese
Cercato ha l'agognata fortuna
in una città che si riveli opportuna
poi, arrivato al mare, questo, gli portò fortuna
Lavoro prese e lavoro fece
e con le mani sporche di pece
la nefasta profezia, su di lui, disfece
Per l'amata sua, ancor oggi, stravede
la portò sull'altare con un atto di fede
per amore, lei due biondi figli, gli diede
Affrontarono la vita con coraggio
insieme realizzarono un adeguato alloggio
lei poi morì a metà di un mese di Maggio
Ogni anno ritornava
nel Paese che da sempre amava
ricordava la sua vita e mesto la ripensava
Ogni cosa è stata fatta
la famiglia si è disfatta
i piccini son cresciuti e altra hanno rifatta
Tutti i giorni su questa sedia sono portato
e la mia vita, da tempo, ho ricordato
in questo luogo sono stato abbandonato