E ruppe il vetro
di quella ermetica finestra
l'inconsueta folata
intrisa di ghiaccio e grandine.
Nulla parve più come prima.
Seduta alla sua scrivania
volse lo sguardo altrove:
troppi i cocci di quella sua immobile,
perduta vita.
Nulla le resta oltre il ricordo.
E quella tela..
che attende l'inatteso,
amore sospeso,
che non riesce a tornare.
Nulla la potrà consolare.
Non le rose fiorite
Non le labbra ardite.
Ma nel silente giardino segreto,
dentro l'oscuro pozzo,
tornerà un giorno
a riflettere il cielo.