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Lontano da solitudine amica

Lontano da solitudine amica
Si svolge quel Progetto ch'Amor tesse
Disfa, rimanda al mondo sue promesse
E del sospir trattien la parte antica.

Ma per volere che il vero al ver dica
Quelle parole troppo presto ammesse
L'occhio dovrà veder con lenti spesse
Belle visioni e lor turpe fatica.

Vostra virtù, invisibile Musa
Pronto ristoro segna e poi concede
A chi saprà sognar senza timore.

Al suo fallir risponde non chi abusa
Ma chi vicino alla bellezza siede
E del sorriso vostro par signore.

 

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1 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 17/04/2015 07:42
    Un sonetto apprezzato per lo stile a tratti antico e per il diligente pensiero effuso... Lieta giornata
  • Anonimo il 17/04/2015 07:11
    Un sonetto ben costruito, molto tecnico, con le rime pertinenti e mai scontate... ma, come ogni bella poesia in rima e rigorosamente con versi endecasillabi obbligati, operde un po' di spontaneità. Dubbio questo che assilla il poeta moderno... comunque restando nel sonetto un piccolo appunto tecnico... alcuni endecasillabi sono imprecisi... e capirà, caro poeta, che volendo rimanere nel tecnico allora il rigore è d'obbligo. Un esempio:
    Ma per volere che il vero al ver dica... questi sono almeno 12 se non tredici... molto meglio e più musicale sarebbe:
    Ma per voler che il vero al vero dica...
    Un saluto.

1 commenti:

  • roberto caterina il 17/04/2015 07:42
    Grazie per il commento. Per il verso in questione le sillabe sono 13 se non si considerano le sinalefi. Vero al ver anticipa le parole troppo presto ammesse e, quindi, tronche...

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