Pazienta questa selvatica follia, ti vedo nudo e libero, fantasioso e cinico come sei.
M'annienta l 'incontenibile brama d'averti.
Altro non chiedi, oltre un corpo non sei.
Averti solo qualche ora,
nuovo il tuo odore,
diverse le tue parole.
Definire con nuove dita scapole e clavicole, mordere, affondare a palmo pieno sui tuoi fianchi, chiara la tua pelle ospita fate e tatuaggi.
Muovermi senza fretta, senza paure.
Spogliarmi di quel bisogno pudico di morale, distruggendo quella fallace perfezione.
Dar parola alla mia voglia, attraversare il confine senza poi tornare, vorace di questa nuova carne non avrò il tempo di astrarmi a giudice freddo che sentenzia da lontane alture.
Ricorderò chi ero e mi darò nuovi nomi quando lo chiederanno le stagioni e quest 'anima conoscerà ancora nuovi profumi sarà treno di mille e più stazioni.
Mi sporcheró della tua libidine saziando la fame del mio basso istinto.
Quello che tu chiami desiderio avrà tra le mie labbra la forma di nuove parole
-catene spezzate- giochi di vento che come dita arricciano i nostri umori finché non sarà esaurito il nostro tempo e ci sarà spazio per nuove passioni.