Balla sull'orlo del precipizio, sotto la tempesta!
Anima alle labbra, lasciala fuggire nell'Oltre. Come poeta ti canto l'amore eterno e, fidati, io so che esiste, so che è vero. Ma non chiedermi un Come.
In un futuro mai del tutto nostro, dove l'arbitrio è o dovrebbe essere libero, ciò che m'importa davvero è solo questo sentimento, in tutta la sua integrità e purezza.
Il resto è vanità.
Pensa al naufrago che getta in mare una bottiglia: può immaginare quel salvatore a cui ha indirizzato il suo messaggio, o almeno spera in un salvatore. Ma ignora verso quali rive le correnti porteranno il suo messaggio. Le correnti che muoveranno la bottiglia sono un destino che possiamo modificare o meno, il mare da attraversare è la vita, le rive sconosciute il termine dell'esistenza.
Buttare la bottiglia e sfidare le correnti senza timore, beneficiare non del tempo più lungo, ma di quello più amabile, e dei desideri naturali, necessari alla stessa esistenza ché la felicità, se davvero può esistere felicità in un mondo dove gli uomini nascono uguali ma non sviluppano come tali; è fatta di istanti. E basta un istante per farla svanire, così come ci è sembrato di sentirla arrivare. Fuggire la malformazione dell'anima, la mancanza di misura, le opinioni scosse da ambizione, quell'angoscia che violenta la ragione.
Tutto passa amico mio, nulla permane: tutto, in fondo, è vanità. Penso che occorra riscoprire, rimarcare costantemente i valori autentici: amore, rispetto, esperienze condivise nel bene e nel male, male per me inteso come afflizione dell'anima e che, comunque e sempre, può arricchire. Aprire lo scrigno, denudare ciò che fa evolvere l'Uomo in quanto tale.
Muovere verso la verità e già questo è amore: tenere pulito lo specchio.