Al primo Gi otto della storia
acquistammo prospettiva d'azzurro ma perdemmo l'oro del cielo
rimase solo in qualche rara sacra icona privata di basilica ortodossa
francescana
dipinta a olio
mentre
il tempo con uno scalpello poco michelangiolesco ci scolpisce il corpo come se fossimo statue di marmo e orti di ossa
forse all'appello divino blocchi di sale veramente lo siamo
Dio
divenuto ormai nello spazio ristretto dei nostri occhi un totale alieno
è
rimasto imprigionato tra muti e fermi dischi volanti
Ogni tanto qualche bambino avvista la Navetta Madre in un manto azzurro profumato di rose
e
le folle accorrono
lacrime di sangue
speranti in una miracolosa porta in clemenza di cielo
l'autore Vincenzo Capitanucci ha riportato queste note sull'opera
è 2015 ... ma poco importa.. cosa sono mille anni.. un regno?