Con timida
ed
umile voce
come
luna poetica
spandi
nel buio
melanconie
per ricordarci
lo Sposo
dei nostri cieli infranti
che
senza più una carezza ci ha abbandonati in bilico tra il giorno e la notte
fasi
cicli
tumuli di tumulti
ed eclissi
nelle maree dei miei occhi
in quel altalenante ritmo di baci
di onde
e
di sperperi prodigati o scialacquati che mi caratterizzano in incostanza
porto sempre con me le Tue lacrime d'argento
che
affidasti alla fedeltà dei pozzi e agli specchi d'acqua