Il caffè che fa mia madre è sempre stato
un buon caffè. Ne ho sorseggiato qualche
goccio poco fa e mi è sembrato di tornare
indietro a quando tutto era ancora sereno.
Perde un po' la poesia quando è influenzata
dall'emozione. Lo scrittore dovrebbe essere
come un chirurgo che tira fuori dall'inguine
del dolore la ciste che ha causato tale strazio.
Eppure non possiamo fare a meno d'emozionarci
quando scriviamo di ciò che in qualche modo ha
toccato la nostra interiorità.
Bevo ancora un sorso di quell'ottimo caffè che
ha fatto mia madre e voglio congedarmi con un ringraziamento
e una promessa. Grazie mamma, grazie per tutto quello
che hai fatto per me in ventisei anni di vita.
Te lo prometto, vedrai che le cose si sistemeranno.