Prima o poi questo cervello di merda si spappolerà da solo
A furia di ritorcersi peggio di uno stomaco ulceroso
Tutte le cellule al suo interno impazziranno
E non ci sarà più ritorno per niente e nulla
Solitudine e noia sono stati d'animo che si pareggiano
Non significa nulla che vi sia bisogno di uno o dell'altra
O di entrambi o di nessuno, o di niente
Sono solo le ore che trascorri durante la giornata
Che ti lasciano quello che vuoi che ti rimanga
Tutti sanno che ognuno è fautore di se stesso
E così tutto va avanti, qualcuno invoca dio o il demonio
È già tanto difficile invocare se stessi
Senza essere patetici, o senza sentirsi vuoti e inutili
Il regno tesse la sua tela, ad angolo della vasca
Lavora incessantemente per portare a casa il pane
Usa la sua furbizia, lancia la sua rete
E i pesci piccoli abboccano e soccombono
Pronti ad essere mangiati vivi
O a soffocare pian piano, pasto di riserva
Momenti grigi e pericolosi che innalzano il tuo io
Ma lasciano l'amaro in bocca