è foglia ancora ebbra
d’aria e di luce,
è lì per cadere,
basta un attimo,
un dissolversi rapido
per unirsi alle altre come dono;
irrompe allora il cielo,
improvviso, come d’incanto
e il mio giallo screziato appena
d’una verde venuzza
si ravviva e tiene duro,
s’avvince al ramo con più forza,
succhia linfa di nuvole;
tu, amore, come quadro
la stai plasmando,
come dal sonno fosse rispuntata,
sfuggirti dalle mani non posso,
tu che sei, del mio autunno,
l’ultimo lembo dell’estate
e spasmo del mio cuore