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Quando eravamo giovani

Io e Ciccio ci rispettavamo
e Dio solo sa cosa vuol dire rispetto
due ragazzini, noialtri, Ciccio ed io, col cazzo duro sotto la luna pallida del sud
e Ciccio voleva fare l'attore, ce la sapeva lui a interpretare ruoli
nella terribile tragedia della vita
io non volevo fare nulla, volevo solo guardare la cose,
non entrarci, mi faceva troppo male.
La sera ci chiudevamo a casa sua a bere
fumavamo erba
parlavamo di fica
e pensavamo alla morte come qualcosa di troppo lontano da noi.
La morte ti prende, qualche volta, quando sei giovane
te la senti entrare nelle unghie dei piedi o sotto il palato
la morte ti dice che quella felicità è solo un passaggio transitorio
ti spiega dei suicidi e delle squallide notti da solo in una stanza
te la mette in culo per qualche minuto, la morte,
interferendo con la liscia frenesia della tua gioventù.
A Ciccio non lo vedo da diversi anni
è stato a Milano a farsi di coca e fottersi graziose giovinotte
io invece mi sono ucciso dentro
e delle volte ripenso a quei momenti
quando eravamo giovani
e mi prende come una nostalgia che non è tanto una nostalgia
è qualcosa che somiglia più all'angoscia
perché nell'amicizia, cristo d'un dio, nell'amicizia e nell'amore
non è possibile, nell'amicizia, non vedersi e non sentirsi più
è un reato, un crimine, è la più triste delle indegnità, miseria bastarda.

 

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1 commenti     5 recensioni    

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5 recensioni:

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  • Anonimo il 19/07/2016 15:06
    Straordinario, tra il Pavese dei Mari del Sud e la Beat generation, nella prima parte. La seconda è più personale, ma altrettanto e più efficace nel colpire allo stomaco e al cuore. Sei veramente bravo.
  • Rocco Michele LETTINI il 19/07/2016 09:33
    NOSTALGICO ET ENCOMIABILE RACCONTO.
    LIETA GIORNATA FERDINANDO.
    *****
  • andrea il 19/07/2016 07:21
    mi hai fatto ricordare la mia di gioventù , quanti amici dispersi, quanti ricordi ed il dubbio di aver potuto fare di più e non averlo fatto, gran bel scritto, piaciuto.
  • vincent corbo il 19/07/2016 07:06
    Mi piace molto questo pezzo, sembra molto diverso dal diario, nel senso che sembra scritto da una persona diversa.
  • Vincenzo Capitanucci il 19/07/2016 06:43
    io invece mi sono ucciso dentro
    e delle volte ripenso a quei momenti
    quando eravamo giovani
    e mi prende come una nostalgia che non è tanto una nostalgia
    è qualcosa che somiglia più all'angoscia..

1 commenti:

  • Vincenzo Capitanucci il 19/07/2016 06:48
    il peggio o il meglio è che si rimane sempre giovani dentro...è solo il corpo che invecchia.. in una mente sempre più stanca.. che vede ogni cosa sfilare via... Amicizie.. Amori...

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