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Ricezione
All'ascolto la pelle dell'anima
e sensibilissima come ricettiva
ode come le alte frequenze
le più basse onde
che l'energia si scuote.
La ricezione è l'instancante facoltà
che instantemente lavora
per non fissare sterile e
freddare la più aperta e
sensibilissima anima.
Esistono i più sordi spiriti
egoici tali da proibirsi
le più dolci e nobili sensazioni,
e si scorge la differenza che
profonda la può palpitare
e far cadere siffatta l'anima in sobbuglio,
e frantumata rimanente
recisa dalla scissione
l'anima ammalata declassata.
All'ascolto i poeti più sublimi
modellati i pensieri dall'etica
e non d'immorale e d'incoerente buonismo
che sotto le sue vesti il corpo nasconde
maculato istinto all'ignoranza
e fanatica rettitudine,
ed il polmone in petto reclama
un respiro più sano d'umano.
La poesia m'inventa di posare
soavemente il capo
adagiandomi su del candore
che bianco e sì lucente
è il lieve e soffice
capitello dorico.
La poesia m'inventa di posare
l'anima che s'appresta alla quiete
il tutto riconvertendo all'Antichità,
e m'immagino mobili statue e
che mi parlano miracoli i nobili oracoli.
Qui si grida annodandosi i colli
l'amarsi
al nascondere apparente risolvibile mistero
della grande noia,
le mani annodandosi giunte
l'opaca realtà traversando.
Dipingere per l'intelletto uno sguardo
e nell'arte rivoluzionarlo,
così Nitr m'ha insegnato.
Di sotto le mie spoglie pelli
l'allegorista tacito disegna
poeticamente le verità degl'occhi.
Mente e spirito in ricezione
assuefando la Coscienza divaga
i dorati colori penetrando,
assordendomi lo sguardo un'immagine:
il mirarsi e l'incontro del divino,
Zeus e Leda eternarsi a specchiarsi e
un cigno che fluisce ricamato di ninfee,
e il dolore del mio tempo
che l'umano imprigiona al piacere
malattie sprigionando
chè si va a confondersi con la bellezza.
Si va a disperarsi dell'abbandono
dell'etica e della natura,
mentre il disarmonico s'avanza
trainato dal tocco di certa musica che abbrucia
l'udito e lo spirito e
dal Cosmo m'allontana e
mi distanzia e tra gl'emisferi
il muro innalza e
il dolore incalza.
Il mito non è l'invenzione
d'una categoria superiore e
non sì è talmente misterioso da
il Vero celare.
Il mito è la sincera immagine da
il Vero far parlare.
L'aurea proporzione è il rinascimento
di tutti gl'umani occhi
che guardanti ed assorti
la Coscienza trasporta ed un'immagine
quando s'ammira diviene viaggio astrale.
L'antica musica con l'Universo suona e
nelle memorie risuona ed
il sangue ripulendosi e
l'anima purificandosi
mentre la Coscienza divaga
espandendosi, e rabbrividire nel sentire
gli emisferi ritoccarsi
e riappacificarsi
riunificandosi
fino a ridivenir cosa unica.
La matematica del suono è il calcolo
dei battiti delle frequenze e
che a propagarsi mutano
l'aria del mio spirito e
le mie cellule del corpo
che in ascolto stanno,
perpetuamente.
Così ho colto l'imponenza
degl'otto battiti per secondo
scoprendo la chiava della connessione
che traverso la musica ricongiungo
con il Cosmo,
sincronizzando le due forze che
ogni mente reggono e
in simbiosi si reggono.
Nitr, comprendi, la danza del suono
potrebbe il mistero della musica
liberare e liberarci dei crampi
che assordano i cervelli.
Nitr, comprendi, la mia poesia
è la dolcezza del verso che
all'altezza dei valori leggi
la disubbidienza.
Oh Nitr, abbeverando l'organismo tutto
con il cedro dissetandomi
l'energia principale che tutta scorre
in su ed in giu per le colonne,
da corporali tumori
l'integra salute si protegge
accrescendosi la chioma di proprie foglie
e profumandosi i punti maggiori
dell'energia essenziale
che van purificandosi
di tutti i malanni.
Nitr, ascoltami, mentre in su per la selva
io miro ai poeti più sublimi
aggirarsi tra i più bei fusti nobili e
poeticamente ispiratori,
in giu per i boschi più prosaici
io miro al poeta delle cose
aggirarsi tra la coltre de' gialli limoni
e rinfrescare l'arsa poesia risecca
d'un sole che acceca e che brucia
pur gli occhi del poeta per scrivere e
per poterti leggere il dolore nei tuoi,
Nitr.
Io che tra i giardini d'Oriente
m'appoggio ai busti dei cedri
che la poesia risaneranno e
la mia lotta intestina
acquieteranno,
e tu Nitr rimedi gli occhi placidarsi
guardando l'Alto così plumbeo
che ben s'accorda al nero ardesia
dei tuoi occhi ossidati,
ed io che nel tuo processo di morte
di già avverto la mia decomposizione.
Benevolente all'anima è l'armonia
delle frequenze musicali
che in Olanda Huisken riscrive
l'antiche verità che la musica esprime
per le tre componenti
di cui l'Arte più diretta si forma e deforma.
La scelta è binaria:
la salute e il contatto con il Cosmo
o suoni convertitisi rumori di massa,
e tu Nitr comprendi quant'è l'importanza
del ricevere armoniche energie
che Tesla si profuse con i fulmini della natura.
Ricezione, io lo so perchè
nel tempo che si snoda disfacendosi
e in quel tempo che io scrivo
il centro del cranio apre l'energia
che dall'Altova distillandosi
rifocillando il mio caduceo dorsale.
Nitr, sui noistri spiriti illuminati e sull'
acerbe pupille
grandinavano fracassi di tuoni e
una tensione lievitante e bellissima
ci tingeva il cuore più vivo e pulsante
ed una luce bianchissima azzurrina
mi riempie ancor tutta la vista
che l'eterna infinità avea vista.
Fidia non l'aveva il timore dei lampi
e di Dio
quand'è che la sua rappresentanza
modellava e costruiva
per le mani artistiche,
e con delle sue create meraviglie del mondo
con il Divino si riunificava.
Oh Nitr, il mio sguardo è tuttavia ripeno
perpetuamente
della scintilla nelle palpebre penetratasi
e che tutti i miei muscoli impresse
nell'estasi della paralisi.
Oh Nitr, non si può continuare la cieca interferenza
del perbenismo appreso come virtuosismo
di un oppressivo rigidismo eguale a rettitudine coscienziosa,
tu lo sai ed io lo so pur bene
chè la differenza scorre prorompente
le vene ribollendo e ribellandosi
dell'ingiustizia dall'equivoco creatasi.
Tu lo sai bene ed io lo so pur bene
la grande nazione poggiata sull'antico esoterismo
e le città sono indistricabili fermentazioni
di voci sbranate dal caos molteplice,
ed i più nobili scienziati evoluti
a difendersi rannicchiati contro
il mondo assuefatto di gnomi inventivi
di soldati mercenari ch'abbassano le teste
a le vere scoperte di sdegno ricoperte.
Tu lo sai bene ed io lo so pur bene
che l'estrema indigenza in cui vacillerei e
sprofonderei tumultuosamente
sarà allor quando la poesia
l'oro permette e non quand'allora
foglie d'alloro compromette,
chè la poesia è più di libertà che sublimità.
La ricezione è quando si scrive automatici
con i chiusi gli occhi e tutti
gli arti delle parole sospirati
dalle Muse divinità,
ed io lo so pur bene
quando per l'animo umano si fonde
il Cosmo casa
di forze e spiriti elementari e
di sovraumani contatti la poesia fa
ospite l'eterno enigmatico.
La ricezione è quando si scrive automatici
come se in discesa corressi,
quando redimo i miei bronchi dell'ansia
che come alberi sempreverdi
essa è il colore di sfondo e il sostrato
delle giornate più più moderne, comode ed
esaurite perchè sfinite ripetitive.
La ricezione è quando distendo la mano
allo sfiorare i fiori di camomilla
imbalsamandomi il cuore e i polmoni
della naturache l'insonnia m'allieva e
fulminee visioni mentali disegna
riaccendendomi l'umore e
sorrisi edonistici potenziali a slacciarmi
la Coscienza dal luogo abitativo fin
alle romantiche lontananze,
infrangendoci lo specchio del tempo e
dello spazio qui ed ora.
la ricezione è quando poeticamente
nel denso d'infinito s'annulla la materia
del corpo e la Coscienza al nuovo stato
s'attinge rilassandosi spalancata in divenire,
complice di celestiali deità, densità.
Dei noccioli fruttuosi coraggiosi
sono il segno di mia riconoscenza silvestre
sotto le cui foglie dentate, all'ombra,
io vidi dapprima la luce d'un sole in pendenza
principio di morte o trasformazione
dell'estate.
Io vidi dapprima la luce d'un sole
di già morto dal tramonto e
l'acerbo sfavillo di giovani stelle
senza nebulose striscianti
il cielo ellitico,
ed in questo e con questo panorama stellare
io attinsi l'attitudine e l'influenze chiare
di basici spiriti naturali,
ed io lo so bene che in sostanza
questa è la prima ricezione.
L'ingiusto del sistema alle arti
è quando il canto e la danza in prima fila
a rendersi in celebrità azioni di spettacolo
e la poesia e la prosa a rendersi noia
relagandosi al passato
su l'antiche sedie di legno di stoffe pregiate
la crescita legandosi,
ed io lo so pur bene
che così chiara è la ricezione del male
che la poesia è lacciata ai polsi
e alle caviglie
ancor pura e disinfetta dello
spettacolo virus dei commerci illusorio
di libertà.
La ricezione è quando per l'occhio
scorre come l'acqua più pura
l'amore più cortese e più nobile e
quando recepisco le voci ultraterrestri
che si librano nelle arti più soavi e
che evolvono il mio stato mentre l'io lirico
e più oscuro
s'espande.
Nitr, comprendi, è la verità più grezza ed illavorata
non raffinata o delimitata
il subdolo gioco europeo
che piange l'attentati alla democrazia d'Occidente
la qual cosa di già decomposta e senza soffio vitale
è da secoli arretrata e d'insulti inferta.
Io lo so pur bene che i rettili
soltanto del sentimento della paura
essi vivono e sono laureati.
Io lo so pur bene, Nitr,
che la mia scrittura è il verbo sospingere
la ricerca nell'inferno
della salvezza da ognuna religione politica
e dalla paura e
della paura fattasi politica,
e tu lo sai pur bene,
Nitr.
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- UN ACUTO QUANTO STRAORDINARIO DECANTO FORTE DEL TUO PENSIERO DI PROTESTA E... IN PONDERATA SEQUELA.
LIETA GIORNATA MANUELA.
*****
- Grazie mille, la mia è una poesia di protesta, hai ragione


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