Ti portò da me
il vento di marzo
e sulla mia nuda terra
esplose la primavera
con fiori e rami di pesco.
Tu mi ridestasti
come il principe
la bella addormentata
e i tuoi freschi baci
tolsero dalla mia bocca
l'amaro pezzo di mela avvelenata
quel sottile dolore
di antiche delusioni
che a lungo mi tennero
nel torpore.
Fosti per me
sangue e passione
linfa vitale a nutrire
il corpo e il cuore.
Eppur se ti ho perduto
ancor sogno
di riaverti,
grida la mia speranza
per la tua attesa.
Tu venisti a me
con il vento di marzo
fosti rondine e nube
ragione di vita e di morte.