Ti voglio fottere il culo
ricamarti d'oro e d'argento
il corpo da satiro
mentre il sole bacia
le acque del grande lago
tra boscaglia fitta e esotica
tra grida isteriche e soffocate,
tra divieti e canne.
Voglio colpirti forte
al centro del cuore
farti ansimare,
infonderti calore.
Perché non ci sono più regole,
non ci sono più ruoli
solo corpi caldi
e nuovi e vecchi amori.
E perdere la testa
rilasciare umori
fare esplodere un'epifania
dentro,
lasciarsi andare
e approdare da qualche parte.
Infliggersi la violenza dolce
e venire verso la libertà.