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Stagioni

finalmente nudo
come un eroe medioevale
cui il tempo ha scheggiato l'armatura
per un pugno di ragioni banali.

finalmente inghiottito dalla mattina
e nella mattina rivelatomi,
metodicamente disposto ad esistere,
le luci dell'alba sanno di cose buone,
un uccello gobbuto muove le sue penne
verso il filo della corrente,
canta una melodia apparentemente innocua.
c'è tutto il senso di Dio
in un riquadro di vita minima.
prendi il caffè e mettilo sul gas,
prepara la tovaglia, i biscotti,
la marmellata di mirtilli regalatati
da tuo cugino Dario per il suo matrimonio

e aspetta.

aspetta che venga il postino
a consegnarti le lettere,
aspetta il suono del telefono,
la malattia del tuo cane,
la fine della mattina, del giorno, della vita.

non illuderti
l'inferno tornerà,
tornerà più lucido e spietato
di prima,
torneranno le stagioni fredde
e la pioggia scivolerà copiosa
a coprir di umido
le tue ossa preziose,
tornerà quel caos che non puoi decifrare,
quello che in occidente chiamano
angoscia
e che le donne orientali subiscono
senza conoscerne il nome;
tornerà il disastro della compagnia,
la coda lungo il corridoio della posta
alle 3 e mezza il 7 Novembre,
la noia domenicale,
l'omelia del prete
sulla carità e il buon senso.

tutto questo ti aspetta,
tornerà appena in tempo
per colpirti e renderti più debole,
intanto è finalmente
il momento di vivere.

 

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1 recensioni:

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  • frivolous b. il 26/09/2016 16:43
    Sei geniale! Assolutamente originale ogni volta che tocchi le tue tematiche più care... bravo!

1 commenti:

  • silvia leuzzi il 26/09/2016 18:58
    Davvero una gran bella poesia, mi ha molto colpito, bravo Ferdinando

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