Sabato sera

la fottuta pioggia scende
con voluttà
ticchettando sul finestrino.
io sono ordinario, oggi,
quel che si direbbe un uomo banale.
accendo lo stereo della macchina
e metto una stazione regionale.
la musica è fiacca
più o quanto me.
giro con l'auto nel centro città,
è sabato notte, sono circa le 23.
un nutrito gruppo di ragazzi
tra 20 e i 35 anni è fermo sul marciapiede
proprio accanto alla mia vettura.
stanno fumando una canna.
decido di contarli.
uno due tre... nove persone,
sotto la tettoia, accanto al mio finestrino.
parlano di donne, mi sembra di intuire,
e ridono, sguaiatamente.
uno di loro prende lo spinello in mano
e mettendo le mani a conchetta
tira una lunga boccata.
poi tossisce.
tossisce animatamente.
si accascia nel muretto
e comincia a vomitare
un liquido compatto
che va dal verde al giallo.
un inesperto, mi persuado.
in tre gli vanno accanto
e lo fanno stare su,
uno prende un telefonino
e comincia a fare un video.
io prendo in mano la bottiglia,
trangugio un sorso.
Chimay, birra bionda di Vallonia (Belgio),
9% doppio malto.
il ragazzo che ha vomitato
ha di nuovo la canna in mano.
non ha un bel colorito.
non ha per niente un bel colorito.
decido di accendere una sigaretta.
la pioggia scende battente
e mi scivola sul braccio sinistro.
ho lasciato tre dita di finestrino aperto.
alla radio c'è Creep dei Radiohead.
your skin makes my cry
you float like a feather
in a beautiful whirl
i wish i was special
you're so fucking special.
la tua pelle mi fa piangere
tu galleggi come una piuma
in un bellissimo vortice
io avrei voluto essere speciale
tu sei così fottutamente speciale.
metto la prima e vado in direzione Bulldog.
una lacrima scende dal mio viso.
prenderò un liquore senza ghiaccio.
ho cinque euro nel portafogli
e un magone nel buco dell'anima.